Il primo vampiro della letteratura inglese
Qual è il primo scrittore ad aver sfornato un’opera sui vampiri? Bram Stoker, diremmo un po’ tutti. Ma sbaglieremmo, perché il racconto, apripista di
un genere molto fortunato, è “Il Vampiro” di John Polidori, che anticipò il nostro caro Dracula di ben settanta anni.
Era il 1819. Polidori, figlio di un insegnante d’origini italiane e di una governante inglese, si dava da fare come accompagnatore e medico personale di Lord Byron. Proprio al seguito del poeta inglese, una notte tempestosa, presso una villa sul lago di Ginevra, insieme a Mary Godwin e Percy Bysshe Shelley, avvenne il più bello.
Lord Byron propose che ognuno componesse una storia dell’orrore. Un specie di gara letteraria. Percy scrisse racconti di fantasmi, Mary uno scritto, che più avanti avrebbe esteso facendolo diventare l’arci-famoso “Frankenstein”. Byron, invece, fantasticò di un certo Augusto Darvell, da cui Polidori avrebbe preso spunto per dare vita al suo “Vampiro”. L’opera, fin dall’inizio di grande successo, fu erroneamente attribuita a Lord Byron, che in seguito si impegnò per farne riconoscere la paternità a Polidori. Pare che quest’ultimo forgiò il suo personaggio con elementi della personalità di Byron, attribuendogli così quell’aria di nobile malinconica e seducente tenebrosità, che diventerà un tratto tipico del genere.