Discussioni e polemiche nella storia del Premio Nobel
Il premio Nobel non è stato esente da critiche nella sua storia, con assegnazioni particolarmente discusse o “mancate” Eccone alcune delle più rilevanti:
1925: George Bernard Shaw, pur accettando il riconoscimento, restituì il premio in denaro e dichiarò: «Posso perdonare Alfred Nobel per aver inventato la dinamite, ma solo un demone con sembianze umane può aver inventato il Premio Nobel».
1958: lo scrittore Boris Pasternak fu costretto dal governo dell’Unione Sovietica con pressanti minacce e avvertimenti da parte del KGB a rifiutare il premio espressamente assegnatogli per il suo romanzo Il dottor Zivago.
1964: il filosofo e scrittore Jean-Paul Sartre rifiutò il Nobel per la letteratura poiché, a suo avviso, «nessun uomo merita di essere consacrato da vivo». Sartre aveva già rifiutato la Legion d’onore nel 1945 e ancora una cattedra al Collegio di Francia. Questi onori, secondo lui, avrebbero alienato la sua libertà, facendo dello scrittore un’istituzione.
1982: il premio per la Letteratura venne assegnato a Gabriel García Márquez, ma riscosse critiche per la mancata assegnazione a Jorge Luis Borges, il quale si limitò a osservare che la mancata assegnazione del Nobel a lui «è una prova della saggezza svedese». Si è sempre ritenuto che la commissione del Premio non abbia mai preso in considerazione l’autore argentino; tuttavia, alcuni atti recentemente resi pubblici permisero di scoprire che nel 1967 Borges fu vicino alla vittoria del Nobel, arrivando insieme a Graham Greene sul podio degli autori che contesero l’ambito traguardo col poeta guatemalteco Miguel Ángel Asturias. Le ragioni del mancato riconoscimento a Borges furono quasi certamente le sue critiche al poeta Artur Lundkvist, membro dell’Accademia, ma vennero mascherate con le idee politiche del grande scrittore che, senza mai essere un attivista, veniva apparentato al conservatorismo e alla destra, quasi fosse stato un sostenitore delle dittature militari argentine.
2008: a seguito dell’assegnazione del premio per la Letteratura a Jean-Marie Gustave Le Clézio, il critico letterario Harold Bloom in un’intervista lo definì «illeggibile» e disse che il premio Nobel «l’hanno dato ad ogni idiota di quinta categoria, da Doris Lessing (Nobel nel 2007), che ha scritto un solo libro decente quarant’anni fa, e oggi firma fantascienza femminista, a Dario Fo (Nobel nel 1997), semplicemente ridicolo».
2019: a vincere il premio Nobel per la letteratura fu Peter Handke, criticato per le sue posizioni sulla guerra in Jugoslavia degli anni Novanta. Lo scrittore, di origine slovena, manifestò più volte la sua simpatia per Slobodan Milošević, ex presidente della Serbia e della Jugoslavia, morto in attesa di essere giudicato dal Tribunale penale internazionale per genocidio, crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Inoltre, ha sempre preso le parti dell’esercito serbo, responsabile di massacri e operazioni di pulizia etnica durante la guerra. Sostenne anche che il massacro di Srebrenica non fosse mai avvenuto.